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Premesse

Questo capitolo è basato sullo standard dei filesystem Linux, FSSTND, versione 1.2 (vedere la bibliografia, [Qui95]), che tenta di impostare uno standard per l'organizzazione dell'albero delle directory nei sistemi Linux. Uno standard del genere ha il vantaggio che sarà più facile scrivere o portare del software per Linux, e amministrare le macchine Linux, dato che tutto sarà nel posto designato. Non c'è nessuna autorità che impone a nessuno di uniformarsi allo standard, ma questo ha il supporto della maggior parte, se non di tutte, le distribuzioni Linux. Non è una buona idea rompere con lo standard FSSTND se non per ragioni molto particolari. Il FSSTND tenta di seguire la tradizione Unix e le tendenze più recenti, rendendo i sistemi Linux familiari per chi ha esperienza con altri sistemi Unix, e viceversa.

Questo capitolo non è dettagliato come il FSSTND. Gli amministratori di sistema dovrebbero leggere anche il FSSTND per avere una comprensione completa dell'argomento.

Questo capitolo non descrive tutti i file in dettaglio. L'intenzione non è di descrivere ciascun file, ma di dare una visione del sistema dal punto di vista del filesystem. Ulteriori informazioni su ciascun file possono essere trovate in altre parti di questo manuale o nelle pagine man.

L'albero delle directory completo può essere diviso in parti più piccole, ciascuna sulla sua partizione di disco, per ottimizzare le cose in dipendenza dalla dimensione dei dischi e per rendere più semplice il backup e il resto dell'amministrazione. Le parti principali sono i filesystem root, /usr , /var  e /home  (vedere la figura 3.1). Ciascuna parte ha uno scopo diverso. L'albero delle directory è stato strutturato in modo che funzioni bene in una rete di macchine Linux che condividano delle parti del filesystem su un dispositivo a sola lettura (ad esempio un CD-ROM), o sulla rete con NFS.

  
Figure 3.1: Parti di un albero delle directory Unix. Le linee tratteggiate indicano i limiti delle partizioni.
\includegraphics{walkabout/fstree.ps}

I ruoli delle diverse parti dell'albero delle directory sono descritte qui sotto.

Anche se le diverse parti sono state chiamate fino ad ora filesystem, non è richiesto che si trovino realmente su filesystem diversi; possono essere tenute su uno stesso filesystem se il sistema è piccolo e monoutente, e l'utente vuole mantenere le cose semplici. L'albero delle directory può essere diviso in filesystem in modo diverso da quanto spiegato, a seconda di quanto sono grandi i dischi e di come lo spazio è allocato per i vari scopi. La parte importante, piuttosto, è che tutti i nomi importanti funzionino, anche se, diciamo, /var  e /usr  sono in realtà sulla stessa partizione, i nomi /usr/lib/libc.a  e /var/adm/messages  devono funzionare, ad esempio spostando i file sotto /var  in /usr/var , e rendendo /var  un link simbolico a /usr/var .

La struttura dei filesystem Unix raggruppa i file a seconda dello scopo, cioè tutti i comandi si trovano nello stesso posto, tutti i file di dati in un altro, la documentazione in un terzo e così via. Un'alternativa sarebbe raggruppare i file a seconda del programma a cui appartengono, cioè tutti i file di Emacs sarebbero in una stessa directory, tutti quelli di TEX in un altra, e così via. Il problema di quest'ultimo approccio è che rende difficile condividere i file (le directory dei programmi spesso contengono sia file statici che condivisibili, e sia file che cambiano che file che restano invariati), e spesso anche trovare dei file (ad esempio, le pagine man sarebbero in un numero enorme di posti, e fare in modo che i programmi di lettura delle pagine man le possano trovare è l'incubo degli amministratori di sistema).


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1998-11-08